Le spese per la frequenza dell’asilo nido da parte dei figli è agevolata con una detrazione d’imposta del 19%, fino ad un massimo di 632 euro annue. E’ possibile quindi risparmiare Irpef fino a 120 euro con la dichiarazione dei redditi, il modello 730. Vediamo tutte le informazioni.
Le giovani famiglie italiane, quelle che si sono formate negli anni della crisi e del precariato, sono sempre più composte da genitori entrambi con lo status di lavoratori. Le difficoltà economiche, e i rincari del costo della vita, portano le giovani coppie alla creazione di un nucleo familiare, con nascita di un figlio, nonostante la permanenza a lavoro della madre. In questa ottica il ricorso all’asilo nido, visti gli impegni di lavoro, è d’obbligo. E le spese sostenute sono rilevanti, soprattutto per chi è costretto a lavorare per consentire alla famiglia un incasso mensile adeguato alle spese familiari. Ai fini fiscali, da un po’ di anni, c’è un’agevolazione fruibile nei primi anni di vita del bambino, consistente nella possibilità di detrarre il 19% della spesa sostenuta per l’asilo nido.
Detrazione del 19% su massimo 632 euro. E’ dal periodo d’imposta 2005 che è possibile detrarre il 19% di spese per l’asilo nido, per un massimo di spesa di 632 euro annui. Fu la legge Finanziaria 2006 a prevedere all’art. 1 comma 335 l’introduzione di questa agevolazione fiscale: “…per le spese documentate sostenute dai genitori per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido per un importo complessivamente non superiore a 632 euro annui per ogni figlio ospitato negli stessi, spetta una detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19 per cento”. La legge finanziaria 2009 poi ha reso definitiva questa detrazione destinata ai genitori che hanno la necessità di ricorrere all’asilo nido per i propri figli, soprattutto per coloro che lavorano entrambi.
Quindi il costo dell’asilo nido rientra tra le detrazioni fiscali del 19%. E c’è il limite di spesa detraibile di 632 euro. Ne consegue che si ha diritto ad un risparmio di imposta Irpef di massimo 120,08 euro per ogni figlio. Le detrazioni fiscali abbattono l’imposta lorda calcolata sul reddito complessivo.
La detrazione per asilo nido nel 730 2013. Nel modello 730 tale agevolazione fiscale va indicata, come per le altre detrazioni d’imposta del 19% nel quadro E – Oneri e spese, più precisamente nei righi E17, E18 e E19 – Altre spese. Il codice da utilizzare, e da indicare nella colonna 1, è il numero 33, mentre nella colonna 2 va indicato l’ammontare della spesa annua sostenuta per ogni figlio. L’importo deve comprendere le somme indicate con il codice 33 nelle annotazioni del CUD.
Per quanto riguarda la ripartizione tra genitori, vale la regola generale della ripartizione al 50% oppure in base alla percentuale di spesa effettivamente sostenuta, che va però indicata sulla documentazione comprovante la spesa con un’annotazione.
Per quanto riguarda la documentazione utile per fruire della detrazione per asili nido, è richiesta la fattura o il bollettino di versamento (postale, bancario) o una quietanza di pagamento dell’asilo nido, sia pubblico che privato.
La detrazione va fruita in base al principio di cassa, quindi sulla base della data di sostenimento della spesa. Se è stato effettuato un versamento nell’anno 2012, sarà da dichiarare nel modello 730 2013. Cioè vale l’anno di pagamento e prescinde dal diverso periodo scolastico cui si riferisce la retta. Quindi vale l’anno di pagamento e non l’anno scolastico, se questi due non coincidono.
Per quanto riguarda l’asilo nido, esso può essere sia pubblico che privato. La circolare n. 6 del 2006 dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito che “non è richiesto che l’asilo nido abbia una specifica struttura organizzativa e pertanto il suo assetto può essere di natura pubblica che privata”.
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