domenica 11 dicembre 2011


Lavori ma vuoi lo stesso diplomarti? Allora un diploma a distanza è quello che ti serve.  Studiando comodamente da casa tua e agli orari che decidi te è oggi possibile, grazie alle nuove tecnologie, seguire corsi a distanza che ti permetteranno di prendere il diploma di maturità. Di seguito una guida alle scuole e agli istituti che offrono corsi a distanza per diplomarti lavorando.

Ma cosa significa diploma a distanza? Sia che tu abbia bisogno di recuperare un anno scolastico sia che ti debba iscrivere per la prima volta, i corsi a distanza utilizzano una metodologia didattica che permette agli studenti lavoratori di continuare tranquillamente la loro vita lavorativa senza per questo rinunciare alla propria carriera e ai propri progetti professionali. Dai corsi a distanza per diventare perito chimico o elettrico ai diplomi di maturità in informatica, dai corsi a distanza per diplomarsi al liceo scientifico o linguistico, basta avere un modem, una linea telefonica e il gioco è fatto. Collegandosi a Internet è oggi possibile diplomarsi comodamente da casa. Vediamo ora le scuole e gli istituti che la nostra redazione ha selezionato per voi. 

Il centro studi Talete è un istituto di promozione sociale e culturale con sede in provincia di Vibo Valentia specializzato nell’organizzazione di corsi di diploma a distanza. Il metodo utilizzato si chiama I.p.a.d., istruzione programmata a distanza, e si basa sull’approfondimento degli argomenti oggetto degli esami tralasciando le parti meno necessarie al loro superamento. Tra i corsi svolti dall’istituto ci sono il corso di diploma a distanza per diventare perito elettronico, agrario e informatico, il corso di diploma a distanza per diventare geometra, l’istituto commerciale, i licei classico, scientifico, linguistico e infine l’istituto tecnico per le le attività sociali. L’ISU Centro Studi è un istituto con sede a Roma che organizza corsi a distanza per la preparazione agli esami di diploma. Gli indirizzi di studio proposti sono il diploma a distanza in ragioneria, il diploma a distanza per diventare geometra, il diploma distanza per dirigenti di comunità e infine il diploma per economi dietisti. Per quanto riguarda il metodo didattico gli studenti hanno la possibilità di accedere a risorse online di diverso genere. Dalle lezioni scaricabili in versione pdf ai filmati, dalle video lezioni al collegamento diretto con i docenti via webcam o telefono. L’istituto inoltre mette a disposizione degli studenti un tutor per assisterli nel caso di problemi tecnici o amministrativi. Gli studenti iscritti hanno inoltre la possibilità di recarsi presso la sede di Roma dell'Istituto sia per verificare la propria preparazione che per simulare sessioni d'esame. 

Scuola online è un istituto con sede a Milano che propone diversi corsi a distanza di preparazione agli esami per ottenere il diploma. L'istituto mette a disposizione dello studente un'area personale online dove l'iscritto avrà la possibilità partecipare alle lezioni sia in diretta che seguirne le repliche, mettersi in contatto con il proprio tutor, accedere alle risorse online messe a disposizione dai docenti, effettuare prove di verifica, gestire il proprio tempo grazie al servizio di planning delle lezioni e molto altro. I corsi proposti vanno dal diploma a distanza per Dirigenti di Comunità a quello in Elettronica e Telecomunicazioni, dal corso a distanza in Informatica a quello in Meccanica, dal diploma in Ragioneria a quello per diventare Geometra, Perito Turistico e molto altro. Anche l'Istituto Meschini offre molti corsi a distanza dia per prepararsi agli esami di recupero degli anni scolastici sia per coloro che invece lavorano e vogliono diplomarsi. I corsi di diploma a distanza proposti proposti vanno dagli Istituti Tecnici ai Licei ai Diplomi di qualifica e di maturità professionale. Infine segnaliamo il sito web ufficiale del Ministero dell'Istruzione, il Miur dove, andando nell'area dedicata alla formazione a distanza è possibile cercare e chiedere tutte le informazioni di cui si avete bisogno per evitare eventuali truffe. Dalle scuole e gli istituti riconosciuti dal Ministero al valore legale dei diplomi a distanza offerti su Internet.

Offerte di Lavoro per Natale

Il lavoro nel periodo di Natale può essere una soluzione a tempo determinato per chi è alla ricerca di un impiego. Generalmente l’assunzione è prevista per un periodo di due o tre mesi e i settori di impiego sono numerosi. Vi elenchiamo i link delle agenzie e dei grandi gruppi commerciali che ricercano personale in tutta Italia per il periodo natalizio.
Il periodo di Natale può offrire tante opportunità di lavoro a tempo determinato, generalmente di durata bimestrale o tromestrale: negozi e ristorazione, hotel e attività ricettive, centri commerciali e animazione. Si moltiplicano anche le offerte destinate allavoro da commesse, magari nel ruolo di impacchettatrici. I grandi magazzini assumono promotrici di prodotti, vetrinisti e cassieri, i negozi di generi alimentari e di piante hanno bisogno di persone per le consegne e per il confezionamento, i call center hanno maggiori contatti e quindi assumono collaboratori. Ecco qui di seguito alcune offerte di lavoro per Natale, aggiornate in base alle richieste.

Offerte di Lavoro Euronics
 
– Il gruppo offre circa 200 posti. I profili ricercati riguardano soprattutto il settore delle vendite. L’addetto si occuperà di gestire le azioni di vendita con i Clienti, fornendo loro consulenza in fase di acquisto, apprendendo le tecniche comunicative più adeguate ed acquisendo competenze specifiche sui prodotti venduti nei settori di pertinenza. Per candidarsi, è possibile accedere alla sezione “Lavora con Noi” sul sito ufficiale. 

Offerte di Lavoro Adecco
 - Adecco, gruppo leader in Italia nel settore delle risorse umane, cerca circa 2.500 persone in tutta Italia con differenti profili. Ipermercati, centri commerciali, call center e strutture che operano nel settore della ristorazione e alberghiero. Ad esempio, 120 hostess e steward per eventi, concerti, fiere, teatri a Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze, Bologna. E ancora 75 addetti e operatori per gli aeroporti di Roma e Milano, personale per GDO (banconisti, panettieri, addetti rifornimento scaffali, addetti pescheria, gastronomia, reparto ortofrutta), 200 addetti per la ristorazione e il settore alberghiero, 50 Operatori/trici Customer Care a Roma. Tutte le info e le ricerche sul sito del gruppo. 

Zetema Progetto Cultura
 -  Si tratta dell’azienda del Comune di Roma che gestisce la rete dei musei civici. Si intensifica il lavoro durante il periodo di Natale e la Zetema ricerca personale di supporto per biglietteria e accoglienza. Per la candidatura è necessario iscriversi alla sezione dedicata al lavoro temporaneo presente sul sito. 

Agenzia per il Lavoro Articolo 1 
– Lavori per Natale come runner, addetti pacchetti regalo e addetti vendita per le città di Milano, Roma, Firenze, Venezia, Padova, Torino. Si tratta di impieghi full-time e part-time compresi sabati, domeniche e festivi. Il contratto va da fine novembre a fine gennaio.

Diventare consulente del lavoro: il percorso da seguire


Quella del consulente del lavoro è una professione interessante e molto attuale, data la situazione sempre più complessa del sistema del lavoro in italia. Ma chi è e cosa fa esattamente un consulente del lavoro? E come si fa a diventare consulente del lavoro? Ecco alcune informazioni e risorse utili per chi vuole diventare consulente del lavoro o semplicemente saperne di più su questa professione.

Chi è e cosa fa il consulente del lavoro
Il consulente del lavoro è un libero professionista che si occupa di consulenza, presso imprese, nel campo della gestione del personale. Si occupa ad esempio degli adempimenti in materia di previdenza e assistenza sociale, dei rapporti fra l’impresa e istituzioni come Inps, Inail, ecc., si occupa degli inquadramenti contrattuali e dei rapporti con i sindacati. In alcuni casi può occuparsi anche di consulenza fiscale e della contabilità. Pur avendo delle competenze in comune con commercialisti, ragionieri e avvocati, il consulente del lavoro è una professione a sé stante, con un albo di categoria e il proprio ente previdenziale, l'Enpacl. 

Come diventare consulente del lavoro
Per diventare consulente del lavoro bisogna essere in possesso di una laurea (basta quella triennale) in giurisprudenza, economia, scienze politiche o sociologia. Dopo la laurea è necessario iscriversi al registro dei praticanti e svolgere due anni di praticantato presso lo studio di un consulente del lavoro: si tratta di un tirocinio di almeno 4 ore giornaliere durante il quale un consulente del lavoro esperto dovrà insegnare al praticante la pratica del mestiere. Per trovare uno studio dove svolgere il praticantato per diventare consulente del lavoro, è possibile consultare i siti internet degli ordini dei consulenti del lavoro delle varie città, su alcuni di questi, come ad esempio quello dell’ordine di Roma, c’è una sezione di annunci sia di studi che cercano praticanti che viceversa. 
Al termine del praticantato, bisogna superare l’esame di stato. Una volta passato questo esame ci si può iscrivere all’albo dei consulenti del lavoro. L’esame di stato per diventare consulente del lavoro consiste in due prove scritte e una orale. I due scritti sono: lo svolgimento di un tema sul diritto del lavoro e sulla legislazione sociale e una prova teorico-pratica sul diritto tributario. L’esame orale verte sulle seguenti materie: diritto del lavoro, legislazione sociale, diritto tributario, elementi di diritto privato, pubblico e penale, nozioni di ragioneria e bilancio. Per ulteriori informazioni, potete leggere il nostro redazionale sull’esame per consulente del lavoro che vi darà link a utili risorse online dove trovare le tracce degli esami passati nonché corsi e test di preparazione. 

Risorse online per chi vuole diventare consulente del lavoro
Per altre informazioni su come diventare consulente del lavoro e su questa professione, potete consultare il sito dell’Ordine della vostra città oppure il sito ufficiale del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, dove troverete anche le leggi e le norme che regolano la professione nonché un forum riservato ai praticanti dove potersi scambiare consigli, suggerimenti, esperienze e informazioni. Altre risorse utili per chi vuole diventare consulente del lavoro sono il sito della Fondazione Consulenti del Lavoro, dove è possibile anche consultare le offerte di lavoro e inviare il proprio curriculum, e il sito del Sindacato dei consulenti del lavoro, dove troverete anche una sezione dedicata alla formazione e all’aggiornamento professionale. 

Come diventare cuoco a domicilio

Sai cucinare e vorresti trasformare la tua passione in un lavoro? Oppure sei un cuoco professionista in cerca di occupazione? Tra i nuovi lavori che più si vanno affermando in Italia, quella del cuoco a domicilio può fare al caso tuo. Ti segnaliamo le informazioni più utili su come diventare cuoco a domicilio, i consigli pratici per affrontare la professione al meglio, gli obblighi burocratici e le modalità per promuovere sul web l'attività di chef a domicilio. Troverai anche i link ai siti che organizzano corsi di cucina, selezionati per chi vuole aggiornare il proprio bagaglio d'esperienza.
Saper cucinare può diventare un business. Non tutti infatti sanno destreggiarsi abilmente tra i fornelli, non tutti hanno la pazienza, l’estro, soprattutto il tempo di organizzare pranzi o cene nella propria casa o nel proprio appartamento . Così, per occasioni speciali, per una cena romantica, per incontri di lavoro o anche  per compleanni e ricorrenze, in tanti si rivolgono alla figura emergente del cuoco a domicilio. Un mestiere nuovo e divertente, da non confondersi con il catering: il cuoco a domicilio prepara il pranzo o la cena nella cucina del cliente, sceglie gli ingredienti e i vini, si preoccupa delle stoviglie, delle tovaglie e dell’organizzazione del tutto. 

Come si diventa Cuoco a domicilio?
- Aver frequentato una scuola alberghiera può essere un vantaggio, così come aver maturato esperienze nel settore della ristorazione. Ma non sono requisiti necessari: spesso l’abilità nel cucinare è una dote naturale e per perfezionarla può essere sufficiente un buon corso di cucina, come quelli selezionati nella nostra rubrica. La fantasia è essenziale, così come il tocco di eleganza e la capacità di saper presentare le pietanze. Nell’immaginario collettivo la richiesta della figura dello Chef a domicilio può essere associata a persone facoltose o vip che desiderano organizzare cene di lusso. In realtà non sempre è così. Il fenomeno  da tre anni a questa parte ha preso notevolmente piede, sfornando figure professionali per tutti i gusti e per tutte le tasche. Un’idea può essere quindi anche quella di catalogare la propria attività in un’offerta specifica: ad esempio, proporsi come cuoco per un tipo di cucina etnica in particolare, o come cuoco a domicilio specializzato in cucina regionale. Ultimamente, anche i piatti vegetariani si stanno affermando nel mercato italiano. Da non dimenticare invece l’obbligatorietà di iscrizione alla Camera di Commercio, il superamento del corso professionale di tre mesi sulle norme igieniche e sanitarie, insieme all’apertura della Partita Iva.

La giornata-tipo del Cuoco a domicilio- Quando un cliente vi contatterà per l’organizzazione di un pranzo o una cena a domicilio, la prima cosa da fare è il sopralluogo della cucina. Sarà il vostro posto di lavoro per una giornata: valutate bene gli spazi e piatti, stoviglie, utensili, elettrodomestici a disposizione in base al menù precedentemente concordato. Dovrete occuparvi della spesa e dei vini e valutare lo standard qualitativo in relazione al numero di commensali. In media, un cuoco a domicilio può servire in maniera ottimale dalle 6 alle 12 persone. Se il numero degli invitati dovesse salire, valutate la possibilità di servirvi di personale aggiunto. Ricordate: la caratteristica fondamentale di uno chef a domicilio è la qualità del servizio e dei piatti offerti, oltre che la comodità di avere un cuoco in casa propria, senza dover ricorrere al ristorante. 

Il web per promuovere l’attività del Cuoco a domicilio - Pubblicizzare online la professione dello Chef a domicilio è essenziale. Si può fare affidamento a portali di categoria o regionali dove inserire il proprio indirizzo e i propri contatti. Altra cosa è avere una vetrina sul web dove poter descrivere nel dettaglio la propria attività e i servizi offerti. In questo caso però è necessario costruire il proprio sito con logica e competenze: non basta creare il sito, bisogna anche renderlo visibile a quanti più utenti possibile. Se il vostro obiettivo è avere contatti, acquisire clienti, sviluppare fatturato, non fate l'errore di intervenire solo dal punto di vista dell'estetica: create un sito web con l'obiettivo di ottenere il miglior posizionamento nei motori di ricerca. 

Come diventare cuoco: informazioni e suggerimenti


Quello del cuoco è un mestiere che affascina molti: è un lavoro molto creativo, dove si può coniugare tradizione e sperimentazione, è un lavoro impegnativo ma che può dare grandi soddisfazioni e possibilità di crescita professionale. Già, ma come si fa a diventare cuoco? Ci vuole un diploma particolare o basta l’esperienza? Ecco alcuni consigli e risorse utili per chi vuole diventare cuoco.

Per diventare cuoco non c’è un iter preciso. Le scuole di pensiero in merito sono due: c’è chi dice che per diventare un bravo cuoco è indispensabile frequentare una scuola o un corso e chi invece sostiene che l’esperienza è tutto e che l’unico modo per diventare cuoco è imparare il mestiere sul campo, ovvero lavorando in un ristorante a partire dalle mansioni più basse e crescendo piano piano. Entrambi i punti di vista hanno le loro ragioni e non siamo qui per stabilire quale sia il più giusto. Vediamo in entrambi i casi i passi da seguire per diventare cuoco.

Diventare cuoco frequentando una scuola
Esistono numerosi corsi e scuole per chi vuole diventare cuoco. Per chi è ancora in età scolastica, c’è l’Istituto professionale alberghiero, una scuola superiore che, fra le varie specializzazioni, forma per lavorare nel settore della ristorazione. Questi istituti sono strutturati in un biennio comune seguito da un anno di specializzazione al termine del quale si può cominciare a lavorare o specializzarsi ulteriormente conseguendo il diploma di Tecnico della ristorazione. Uno degli aspetti positivi di questo tipo di scuola è che solitamente tutti gli studenti devono affrontare dei periodi di tirocinio lavorando in ristoranti veri e propri e facendosi quindi una bella pratica.
Per chi invece non è più in età scolastica, ci sono varie scuole e corsi di cucina, professionali e non. Sul sito della scuola di cucina Maisazi troverete, oltre a numerose informazioni sul mestiere, l’elenco dei corsi che organizzano, come ad esempio il corso per diventare cuoco professionista: questo corso, che prevede la partecipazione di massimo quattro allievi, è concepito con un taglio molto pratico per dare agli aspiranti cuochi delle competenze da spendere subito nel lavoro. 

Diventare cuoco con la pratica
Chi si sente già forte delle proprie doti culinarie e vuole subito misurarsi con il mondo del lavoro, può diventare cuoco cominciando a lavorare in un ristorante. Ovviamente, chi intraprende questa strada, deve fare i conti con il fatto che difficilmente troverà una posizione di primo cuoco per iniziare. Più probabilmente dovrà cominciare con mansioni più semplici. Ma come trovare lavoro nel mondo della ristorazione? Per prima cosa potete consultare la selezione di link di offerte di lavoro per cuochi che abbiamo preparato. Poi potete chiedere direttamente in ristoranti e trattorie della vostra città, proponendovi come aiuto e mostrandovi volenterosi e desiderosi di imparare. Poi cercate su internet: ci sono molti siti dedicati a questo lavoro su cui potete trovare informazioni cu come diventare cuoco. Uno di questi è ad esempio La Brigata, la community della cucina d’autore, dove potete iscrivervi e comunicare con altri cuochi ed esperti del settore direttamente online.

Diventare designer: tante opportunità


Quella del designer è una professione sempre più attuale. Ma più che professione dovremmo dire professioni, visto che di designer ne esistono vari tipi a seconda dell’ambito di lavoro. Ma come si fa a diventare designer? Ecco alcune informazioni utili per chi vuole diventare designer e per chi vuole saperne di più su questa poliedrica professione.

Per definizione, il designer (parola che in italiano si potrebbe tradurre come “progettista”) è colui che disegna e progetta un prodotto, un artefatto. Prima di spiegare qual è la strada per diventare designer bisogna puntualizzare che esistono diverse tipologie di designer che lavorano in diversi campi: attualmente le tre principali figure di designer sono il web designer, l’interior designer e il designer industriale. Vediamole una per una.

Diventare web-designer
Il web designer è colui che svolge la progettazione tecnica, strutturale e soprattutto grafica di un sito web. Per diventare un web designer occorre non solo la creatività ma soprattutto la padronanza dei linguaggi di scrittura del web (html, css, ecc.) e di alcuni software che aiutano a svolgere il lavoro e una conoscenza ottima del web e delle sue regole. La strada da percorrere per diventare web designer è quella di frequentare una scuola o un corso di web design: ce ne sono veramente tanti, che vanno incontro alle più svariate esigenze di orario, livello, prezzo, ecc. Oltre a una solida base data da un corso o da una scuola, è importante che il web designer si tenga sempre informato e aggiornato sulle tendenze del settore e anche sui linguaggi del web che sono in costante evoluzione. Su internet ci sono tantissime risorse utili per chi vuole diventare un web designer: ad esempio sul sito Html.it troverete numerose guide e tutorial sulla grafica e il design web, sui linguaggi informatici, ecc., e sul sito c’è anche un forum dove scambiarsi informazioni e consigli con esperti del settore o con altri “apprendisti”. Un’altra risorsa utile è Italian Webdesign, la community di chi vuole diventare web designer o lo è già: su questo sito troverete informazioni e guide sul web design e un’intera comunità di appassionati del settore con cui scambiarsi idee e consigli sul forum. Sul sito inoltre c’è una sezione dedicata agli annunci di lavoro per web designer.

Diventare interior designer
L’interior designer (o designer di interni o architetto di interni) si occupa della progettazione degli spazi interni, della funzionalità e dell’abilità di questi spazi oltre che dell’arredamento. Per diventare designer di interni una strada può essere quella di laurearsi in architettura e poi frequentare un master in interior design come quello organizzato dall’Istituto Europeo di Design oppure dalla Scuola Politecnica di Design. Altrimenti, per chi non ha la laurea (o non ce l’ha in architettura) ci sono dei corsi professionali per diventare designer di interni: ne organizza ad esempio la scuola di formazione CSP Resourcing oppure l’Istituto Callegari di Milano. 

Diventare designer industriale
 Il designer industriale invece si occupa di disegnare e progettare oggetti che verranno prodotti industrialmente: è una qualificazione piuttosto generica e i campi di applicazione sono numerosi, vanno dalla moda all’arredamento, dall’oggettistica alle automobili. Esiste un corso di laurea per diventare designer industriale presente presso vari atenei italiani; al Politecnico di Milano, ad esempio, c’è proprio una facoltà di design con vari corsi di laurea per diventare designer (non solo industriale ma anche di interni, della moda, della comunicazione). Per chi è interessato a questo campo e vuole diventare designer industriale, può essere interessante il sito Disegno Industriale, un portale interamente dedicato all’argomento.       

Come aprire un negozio online?


Che abbiate esperienza nel commercio o meno, aprire un negozio online è un’opportunità interessante per mettersi in proprio. L’e-commerce (commercio online) infatti è un settore in grande espansione e il numero di persone che fanno acquisti su internet è in continuo aumento. Ma come si fa ad aprire un negozio online? Ci vogliono licenze o permessi? Ci vuole un grande investimento? Continuate a leggere per trovare queste e altre informazioni utili per chi vuole aprire un negozio online.

L’e-commerce è un settore sempre più ampio e forte, ormai fare acquisti su internet non è più un’attività di nicchia ma coinvolge sempre più persone: comprare online infatti è facile e veloce e i siti di e-commerce danno sempre più garanzie su qualità della merce, affidabilità delle spedizioni, ecc. Aprire un negozio online quindi può essere una buona idea per chi desidera avviare un’attività o anche per chi ha già un negozio “reale” e vuole aprirsi nuove strade. Come fare per aprire un negozio online?
Innanzitutto, essendo un’attività imprenditoriale, la prima cosa da fare per aprire un negozio online è aprire la partita Iva e iscriversi all’Inps. Poi bisogna presentare una dichiarazione di inizio attività al proprio Comune di residenza in cui si indica che l’attività di commercio avviene online indicando il nome del sito e il tipo di merce che si venderà. È anche necessario iscriversi alla Camera di Commercio. Trascorsi trenta giorni dalla dichiarazione di inizio attività, si può cominciare a vendere. Una cosa fondamentale quando si decide di aprire un negozio online è contattare grossisti e fornitori della merce che desideriamo vendere: internet ci può aiutare in questo con siti come ad esempio Grossista.info, portale dei grossisti. Ricordate che per aprire un negozio online, come per tutte le attività imprenditoriali, ci vuole un budget di partenza per sostenere i costi di avvio e gestione dell’attività prima che arrivino i guadagni: non preoccupatevi, se non avete tanti soldi da investire potete sempre chiedere un finanziamento, ne esistono di specifici per l’e-commerce. Per maggiori informazioni sulla burocrazia (ma anche su altri aspetti legati all’e-commerce) potete iscrivervi al forum dell’Associazione Italiana Commercio Elettronico, sul quale potrete confrontarvi con esperti del settore e trovare la risposta alle vostre domande.  

Chiaramente, prima di avviare la vostra attività di commercio online è necessario avere un sito internet che sia predisposto per l’e-commerce. Potete rivolgervi a un webmaster oppure, se avete un minimo di conoscenza di internet, ci sono dei programmi grazie ai quali è possibile realizzare un sito di e-commerce in maniera abbastanza facile. Uno di questi è ad esempio Joomla, un software gratuito e open source per la realizzazione di siti internet. 
Ma quando si apre un negozio online, non basta soltanto avere un sito su cui vendere, è necessario che questo sito si posizioni bene nei motori di ricerca per essere facilmente rintracciabile dagli utenti che cercano determinati prodotti. Per dare visibilità a un sito, per farlo apparire ai primi posti nei risultati di ricerca dei motori  è necessario conoscere e padroneggiare le tecniche di Seo (ottimizzazione per i motori di ricerca): ci sono dei corsi per impararle, come ad esempio il corso Seo online, organizzato da Roma Explorer, che grazie a un approccio orientato verso la pratica e agli insegnamenti di professionisti del web potrà esservi di aiuto per capire come promuovere il vostro sito online.  
 
Se volete invece non volete gestire un sito da soli, potete sempre aprire un negozio online su Ebay: in questo modo sarete inseriti nel contesto di un sito molto importante e con tantissimi utenti già registrati e fidelizzati. 

Impresa individuale: costituzione e avvio

Volete sapere tutto sull’impresa individuale? Volete aprire un’impresa individuale ma non sapete da dove partire? Ecco una guida sintetica sulla costituzione dell’impresa individuale, sulla forma giuridica, sui requisiti, sulle responsabilità. Vi segnaliamo inoltre i link ai siti e portali web che possono essere un valido sostegno per chi ricerca informazioni sull’impresa individuale.
Si può parlare di impresa individuale quando il soggetto giuridico è una persona fisica che risponde coi propri beni delle eventuali mancanze dell'impresa: in tal caso non c'è un'autonomia patrimoniale dell'impresa e se questa viene dichiarata fallita, anche l'imprenditore fallisce. Sono concettualmente simili all'impresa individuale quella familiare (formata al 51% dal capofamiglia e al 49% dai suoi familiari, con una parentela non superiore al 2º grado) e quella coniugale (formata solo da marito e moglie). D’altra parte però aprire un’impresa individuale è la forma più semplice e che comporta i costi minori: attribuzione di partita Iva, iscrizione al Registro delle Imprese e ulteriori registri richiesti dalla tipologia di attività. Gli obblighi fiscali sono invece  relativi all'IVA, all'IRPEF e all'IRAP. I contributi previdenziali INPS incidono per un 17% sul reddito con un minimale di 1.800 euro

In sintesi, per la costituzione di un’ impresa individuale è necessario:
•    richiedere eventuali licenze o autorizzazioni amministrative, sanitarie, ecc.
•    denuncia all'Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall'inizio dell'attività
•    iscriversi al Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia in cui ha la sede legale
•    iscriversi all'INPS  
•    eventualmente iscriversi all'INAIL 

Vediamo ora alcune risorse web a cui fare riferimento nel caso si voglia aprire un’impresa individuale o saperne di più a riguardo. Sul sito della Camera di Commercio di Roma, ad esempio, sono presenti le procedure per l’iscrizione, oltre che la modulistica utile alla presentazione della domanda. E’ bene precisare che dal 1 Aprile 2010 è divenuta obbligatoria la Comunicazione Unica (ComUnica) per la nascita dell’impresa da presentare all'Ufficio del Registro Imprese, sia per le ditte individuali che per le imprese costituite in forma societaria. Tale procedura consente alle imprese la presentazione in formato digitale, per via telematica, delle domande di iscrizione, variazione e cessazione contemporaneamente al Registro Imprese, Inps, Inail e Agenzia delle entrate. Oppure potete consultare il portale Impresa.Gov, il portale italiano al servizio delle imprese, una sorta di di "sportello virtuale" che ha l'obiettivo di semplificare il rapporto con gli utenti. Tutti coloro che vogliono ottenere maggiori informazioni o chiarimenti sulle tematiche che riguardano l’impresa individuale possono fare riferimento al contenitore web. 

Avviare un’impresa Spa: procedure e adempimenti


Cosa comporta avviare un’impresa Spa? Come procedere con l’atto costitutivo di una società per azioni e i relativi adempimenti? Vi forniamo una guida sullo start di un’impresa Spa, dall’attribuzione del codice fiscale, al Registro delle Imprese, agli adempimenti Inps e Inail. L’iter burocratico per l’avvio di un’impresa Spa.

Una volta scelto di avviare un’impresa Spa, quali sono le procedure da seguire? Qui di seguito vi forniamo una breve guida sull’avvio dell’impresa Spa, procedendo con ordine. Cominciamo col dire che l’impresa Spa, ovvero società per azioni, è la società di più ampie dimensioni. I soci sono responsabili limitatamente e in modo proporzionale al capitale che ciascuno di loro ha sottoscritto. Il capitale totale deve essere in misura non inferiore a 120.000 euro. L’impresa Spa, in sintesi, può emettere obbligazioni, accedere alla quotazione dei titoli emessi e può investire in azioni proprie.

Atto Costitutivo Società per Azioni - A seguito della costituzione dell’Impresa Spa il notaio presenta, esclusivamente per via telematica, la Comunicazione Unica (ComUnica) al Registro delle Imprese competente.
L’atto consente di: 
- richiedere l’attribuzione del codice fiscale o partita Iva all’Agenzia delle Entrate
- iscrivere o modificare l’impresa nel Registro delle Imprese o all’Albo delle Imprese Artigiane
- assolvere gli adempimenti Inps ai fini previdenziali
- assolvere gli adempimenti Inail ai fini assicurativi.

Attribuzione Partita Iva – la partita Iva dell’Impresa Spa Va richiesta all’Agenzia delle Entrate insieme alla presentazione della domanda di iscrizione al Registro delle Imprese, mediante la compilazione degli appositi moduli informatici contenuti nel software ComUnica. 

Impresa Spa e Inail - L’Inail gestisce una forma assicurativa obbligatoria per tutelare i lavoratori dal rischio di possibili infortuni sul lavoro o malattie professionali. L’obbligo assicurativo è dunque previsto per tutte le attività definite dalla legge come rischiose. 

Impresa Spa e Inps - L’iscrizione dei soci e dei collaboratori all’Inps avviene contestualmente alla comunicazione dell’inizio dell’attività al Registro Imprese, mediante la compilazione del riquadro AC contenuto negli appositi moduli informatici del software ComUnica.

Impresa Spa e Albo Imprese Artigiane
 - Entro 20 giorni dalla costituzione della società, il notaio deve chiedere l’iscrizione all’Ufficio del Registro delle Imprese, tenuto presso la Camera di Commercio, mediante la compilazione degli appositi moduli informatici contenuti nel software ComUnica. 

Impresa Spa e contabilità -  Le società di capitali sono obbligate ad adottare, ai fini fiscali, la contabilità ordinaria:
   1. libro giornale
   2. libro degli inventari
   3. libro mastro
   4. scritture di magazzino
   5. registro dei beni ammortizzabili
   6. libri sociali 

Come aprire un ristorante


La cucina è una passione per molti e alcuni vogliono fare di questa passione una vera e propria professione: non solo i cuochi, ma anche chi desidera aprire un ristorante. Come per tutte le attività imprenditoriali, chi vuole aprire un ristorante deve prima di tutto affrontare l’aspetto pratico della questione, informandosi sulle norme da seguire e sugli adempimenti da assolvere per avviare l’attività di ristorazione. Ecco dei consigli per chi vuole aprire un ristorante ma non sa da dove cominciare.

Aprire un ristorante: sviluppare l'idea
Aprire un ristorante richiede una grande determinazione e passione: pur essendo un settore che in Italia è sempre abbastanza vivace, è pur sempre un campo in cui la concorrenza è davvero notevole. Prima di partire e avviare l’attività di ristorazione è quindi bene sviluppare la propria idea in tutti i dettagli teorici e pratici. È necessario quindi redigere un dettagliato business plan in cui si pianificheranno tutte le fasi di avvio e gestione, si descriveranno l’idea, l’investimento iniziale previsto per l’apertura e il periodo di ammortamento, qual è il target di clienti a cui si punta e come attrarli, il menù e i prezzi. Ovviamente per descrivere l’attività nel dettaglio e in maniera realistica è bene avere esperienza nel campo e conoscere il mondo della ristorazione: se non avete queste competenze, sarà quindi meglio farvi aiutare da qualcuno che le ha, magari mettendovi in società con qualcuno del settore oppure chiedendo la consulenza di un esperto. Online potete trovare delle risorse per approfondire l’argomento business plan: ad esempio sul blog del sito Business Plan Vincente, troverete un articolo con consigli e informazioni utili per stendere il business plan di un ristorante. Elementi molto importanti da considerare quando si vuole aprire un ristorante sono: il tipo di menù che si vuole proporre (etnico, regionale, raffinato, casereccio, molte portate o pochi piatti, ecc.), il luogo in cui lo si intende aprire (tipo di città, zona della città, concorrenza nei paraggi) e infine le eventuali operazioni di marketing per promuovere l’attività. Ricordatevi che, oltre alle tradizionali forme di pubblicità (ad esempio su giornali, radio e televisioni locali), oggi internet è una delle vetrine più promettenti per promuovere un’attività: prima di tutto dovrete realizzare un buon sito per il vostro ristorante e preoccuparvi di posizionarlo bene nei motori di ricerca, poi potrete esplorare i vantaggi dei social network, dei forum e dei siti specializzati nel settore. Per questo potete rivolgervi a specialisti oppure tentare voi stessi, magari informandovi su uno dei tanti siti e blog che trattano l’argomento, come ad esempio Comunicazione nella ristorazione.   

Aprire un ristorante: i passi da seguire
Un altro passo importante nella fase di progettazione della vostra attività è quello di recarvi presso la Confcommercio o la Confesercenti della vostra città e dichiarare la vostra intenzione di aprire un ristorante: là vi potranno aiutare indicandovi il preciso iter burocratico da seguire per avviare l’attività. Presso queste associazioni potrete anche avere un sostegno nella ricerca di finanziamenti. Altre informazioni utili le potrete ottenere rivolgendovi all’ Unione Italiana Ristoratori. 
Burocraticamente, per aprire un ristorante è necessario aprire la partita Iva, iscriversi al Registro delle Imprese della Camera di Commercio, iscriversi al REC (Registro Esercenti di Commercio), richiedere l’autorizzazione comunale e l’autorizzazione sanitaria (le cosiddette “licenze” per la somministrazione di cibo e bevande), fare la comunicazione di inizio attività al Registro delle Imprese. Per i requisiti e le norme riguardanti le licenze potete informarvi presso il Comune di appartenenza e, per quanto riguarda le norme sanitarie, presso la Asl.